Database Allegorico Dantesco
Parte integrante del mio progetto di ricerca dottorale nell’ambito del corso in Umanesimo e Tecnologie finanziato dall’Università di Macerata (Tutor: Prof.ssa Laura Melosi) e in co- direzione con l’Università di Bologna (Tutor: Prof. Giuseppe Ledda), il Database Allegorico Dantesco (DAD) (figura 1) intende mettere a disposizione degli utenti a cui si rivolge una ricca selezione di materiale critico inerente al tema dell’allegoria nella Divina Commedia.
Figura 1 – Logo del DAD
Il progetto è stato pensato e programmato nelle sue funzioni di base per servire sia da strumento di studio per neofiti delle questioni in esso trattate che come mezzo rivolto a studiosi già edotti delle complesse caratteristiche dell’allegorismo del poema dantesco, che potranno così essere ulteriormente approfondite. A tal fine, nonostante si sia deciso di limitare l’ambito dello studio a tre soli canti della Commedia, scelti per il ruolo strategico assunto in relazione al discorso sull’allegoria e sull’allegoresi nel poema (Inf. IX, Inf. XVII, Purg. VIII), è stata predisposta anche una sezione in cui confluiranno i principali lavori che la dantistica nazionale e internazionale ha prodotto negli ultimi 120 anni sulla tematica scelta per questa ricerca.
Ad oggi sono di libera consultazione più di 400 testi, per un totale di oltre 8000 pagine trasposte digitalmente e riferite a più di 250 autori diversi, con una percentuale maggiore di voci italiane e inglesi e una più piccola rappresentanza di esponenti francesi e spagnoli.
In merito a quest’ultimo prospetto si precisa che, nel rispetto del copyright vigente sui testi pubblicati, laddove la riproduzione digitale eccede il 15% del materiale analogico, si fa riferimento a prodotti già gratuitamente e integralmente disponibili online (fair use). Rispetto a quest’ultimi il database che si sta costruendo presenta non indifferenti vantaggi. Prima di tutto si ovvia alla dispersività dei dati. Non esistono infatti aggregatori web che accolgono nello stesso luogo tutto il materiale che sarà presente nella risorsa qui discussa, ovviando al grosso limite di imporre all’utente lunghe e alle volte complesse e articolate – in certi casi non più attuabili – ricerche in più aree web. Inoltre, i testi già fruibili online sono spesso inerti, non consentendo, cioè, un’interoperabilità come quella che si vuole proporre con il DAD.
Prima di illustrare sommariamente l’architettura di base del repository, oltre a precisare la plausibile eventualità di future modifiche dovute alla natura in itinere del suo sviluppo, si sente la necessità di rimarcare come per la realizzazione del progetto qui presentato si sia tenuto conto di comuni logiche informatiche, da non ritenersi tuttavia banali o superficiali ma da intendersi al contrario come manifestazione di essenzialità e funzionalità. Si vuole cioè dire che la lunga fase di configurazione del database e del suo popolamento con testi preventivamente selezionati, fisicamente recuperati e manualmente trascritti in un formato operabile dalla macchina è stata preceduta da un altrettanto intenso periodo di riflessione al termine del quale si è deciso di privilegiare, come principi di base dell’intero lavoro, delle prospettive che fossero in linea con l’uso quotidiano delle più comuni risorse tecnologiche e dei benefici da queste consentiti.
Nello specifico il DAD risponde ai principi dell’ipertestualità tra il materiale archiviato e della correlazione tra dati. Per rendere chiari tali criteri di funzionamento si puntualizza fin da subito come ogni testo, dopo essere stato acquisto digitalmente attraverso scanner OCR ( Optical Character Recognition) e opportunamente corretto con programmi di videoscrittura, sia stato integralmente riscritto e marcato in XML rispettando con attenzione le Guideline della TEI. Il formato finale presenta non pochi vantaggi, non solo in termini di conservazione, ma anche e soprattutto nell’ottica della rimodulazione del prodotto di output. La struttura nidificata del testo in XML ha permesso infatti l’inserimento di particelle aggiuntive (tag) che attribuiscono caratteristiche ulteriori all’area testuale interessata. Attraverso i tag è cioè possibile rendere il testo più dinamico e rispondente a sollecitazioni esterne – come l’inoltro di ricerche mirate. Nell’estesa casistica dei tag, potenzialmente rispondenti ad ogni necessità di chi ne fa uso, si è ritenuto vantaggioso ricorrere soprattutto al marcatore … . La sua inclusione nello schema della trascrizione XML ha reso possibile interattivi rapporti intertestuali nella documentazione catalogata ricreando così quella condizione di consultazione testuale raccomandata per ogni autore semanticamente complesso e che nel caso di Dante è stata persino codificata come ufficiale metodologica esegetica. Pertanto, l’utente che consulterà le schede del DAD troverà in corrispondenza di citazioni dirette nel corpo del testo o di rimandi bibliografici indiretti in nota dei collegamenti ipertestuali alle opere menzionate che potranno così essere immediatamente esaminate (figura 2).
Figura 2 – Esempio di nota a piè di pagina scritta in XML e contenente dei rimandi ipertestuali ad opere archiviate nel DAD
Il confronto simultaneo, che rimanda al principio dell’ipertestualità prima menzionato, mette a disposizione dei navigatori più voci critiche sull’oggetto ricercato permettendone così una valutazione complessiva che tenga conto anche di posizioni contrarie a quelle dominati (si favorisce, cioè, l’insorgere di un esteso networking esegetico sull’allegoria dantesca). Affinché possa garantirsi una funzione di questo tipo è tuttavia necessario accertarsi che il testo chiamato in causa da un dato autore sia stato regolarmente acquisito e messo online nel database. Ciò ha comportato un’accurata scelta dei parametri per il reperimento del materiale archiviato.
Nel non facile discernimento dei lavori meritevoli di selezione – difficoltà dovuta tanto all’esteso arco cronologico tenuto in considerazione quanto all’ancor più ampia bibliografia disponibile – si è data priorità all’autorevolezza dello studio e/o del suo proponente e all’alto tasso di ricorsività dei testi tra opere indipendenti dovuto a citazioni dirette e/o indirette. Testi criticamente importanti e storicamente ricorsivi sono infatti particolarmente propensi ad essere soggetti a fenomeni d’intertestualità.
L’ipertestualità riguarda anche gli indici delle schede presenti laddove i testi digitalizzati risultano composti da più unità interne (capitoli, paragrafi, etc.). Il sommario interattivo consente infatti di sopraggiungere in automatico alle varie ripartizioni con collegamenti ad esse diretti. A prescindere dalla tipologia dei lavori scelti, ogni scheda proporrà poi l’area dei metadati, quella del testo e le note. Nella prima vengono riportate le dovute informazioni bibliografiche per un riconoscimento univoco dell’opera in consultazione; la seconda si riferisce al corpo del testo corrispondente esattamente all’originario prodotto fisico, mentre le note si troveranno a piè di pagina e saranno raggiungibili con dei puntatori interattivi (figura 3).
Figura 3 – Esempio di scheda del DAD con evidenziazione di indice, metadati, testo e note
Per rendere l’esperienza di consultazione delle schede prossima a quella che di norma dovrebbe contraddistinguere un knowledge site, si è inoltre deciso di inserire delle opzioni specifiche al fine di potenziare le modalità di lettura dei lavori raccolti. Consapevoli ovvero dei possibili vantaggi che lo studio dei testi potrebbe ricevere dalla libertà di evidenziazione e commento, al pari di quelli che contraddistinguono un libro analogico, sono state incluse le funzioni di sottolineatura e di annotazione, facilmente eseguibili ricorrendo ad un’apposita toolbar posta alla sommità di ogni scheda (figura 4).
Figura 4 – Toolbar presente nelle schede del DAD con la quale selezionare varie opzioni di segnatura del testo (evidenziazione e/o annotazione)
Per evitare l’invasività di tali accorgimenti, che avrebbero potuto modificare il formato di base dei testi su cui l’utente avrà autonomia d’intervento, ogni visitatore potrà creare un profilo personale in cui lavorare direttamente sui testi e salvare in automatico le modifiche apportate senza alterare la fisionomia degli originali.
Leggermente più complessi gli accorgimenti richiesti per far seguito al principio della correlazione. Con esso si intende il suggerimento in automatico da parte del software di voci non considerate dall’utente in fase di ricerca.
Si ipotizzi che in una lectura Dantis di Inf. IX, digitalizzata e inserita nel DAD, un commentatore di formazione latina abbia discusso di Megera, Aletto e Tesifone, i tre mostri che invocano Medusa per sbarrare la strada a Dante, ricorrendo alla sola terminologia della mitologia romana che identificava i tre personaggi come «Furie». È ovvio che a causa di questa scelta lessicale, qualora si andasse a ricercare il termine «Erinni», sinonimo delle Furie ma di discendenza greca, il motore di ricerca non restituirebbe all’utente la lectura Dantis in questione. Poiché una simile selezione grava sulla qualità della ricerca condotta dall’utente, che con ogni probabilità ha interesse ad analizzare anche i testi in cui si parla di «Erinni», si sono approntati degli espedienti per ovviare all’estromissione tematica di dati significativi. Nella pagina di back-end del database, alla quale, per tutelare l’integrità della risorsa, può accedere solo l’amministratore del sito loggandosi con delle credenziali personali, è stata predisposta una tabella delle ricerche correlate in cui istituire delle relazioni tra termini per risolvere in automatico il problema di omissione nei risultati indicizzati dal software (figura 5).
Figura 5 – Tabella delle ricerche correlate presente nell’area di back-end del DAD
A seguito della compilazione del form con appropriati parametri di ricerca e termini correlati – operazione espandibile senza alcune limitazioni anche a più termini simultanei – il software proporrà infatti dei suggerimenti di voci alternative a quella ricercata cliccando sulle quali si verrà reindirizzati in automatico alla lista completa dei testi del DAD che le contengono. Il motore di ricerca è stato inoltre settato per consentirgli un preciso riconoscimento del valore di una o più keyword inserite nella maschera di query in modo da assicurare un’assoluta pertinenza degli esiti restituiti dalla macchina. Per cui, se ad esempio viene digitato il termine «metafisica» si verrà rinviati alle schede che riportano la sua esatta dicitura e tralasciate in automatico quelle in cui si menziona il solo «fisica», le stesse schede che sarebbero state invece proposte qualora si fosse tarata la relazione input-output del motore di ricerca sull’identificazione delle sole lettere dei lemmi («fisica» è infatti parte di «metaFISICA»).
Infine, sempre in merito alle possibilità offerte dalla ricerca, si può selezionare il percorso in cui condurre l’indagine e decidere se espanderla a tutto il corpus del DAD o limitarla a specifiche categorie/sotto-categorie selezionate prima dell'inoltro della richiesta (figura 6). Inoltre, poichè sovente le note a piè di pagina sono luoghi ricchi di informazioni bibliografiche e contenuti aggiuntivi rispetto a quanto già detto nel corpo del testo, si potrà limitare il percorso di ricerca anche alle sole note (figura 7)., con la premessa comunque che saranno opportunamente indicati in una sezione a se stante («Archivio») tutti i testi, con relativi luoghi di conserva, caricati nel database.
Figura 6 – Maschera di selezione dei percorsi della ricerca (Categorie e Sottocategorie)
Figura 7 – Maschera di selezione dei percorsi della ricerca (Note a piè di pagina)
Per un ordine tematico che facilitasse l’orientamento dell’utente sono infatti state appositamente predisposte quattro sezioni per la raccolta del materiale digitalizzato, internamente composte da ulteriori partizioni: Esegesi storica; Lecturae Dantis; Saggi e articoli scientifici; Sezione monografica. Le prime tre riguardano i canti opzionati per il progetto, mentre la quarta pertiene i migliori esiti delle ricerche sull’allegorismo della Commedia pubblicati nel XX e XXI secolo. Una particolarità si segnala per l’area dell’esegesi storica poiché in essa troveranno posto studi pre-novecenteschi come le interpretazioni dei canti realizzati a partire dai primi commentatori danteschi.
Si conclude ricordando nuovamente la natura in fieri del progetto e di come, pertanto, nel prossimo futuro non siano da escludere modifiche contenutistiche e strutturali, anche di grande portata. Si precisa tuttavia che se queste verranno applicate, sarà esclusivamente per favorire una migliore caratterizzazione della risorsa e sempre tenendo in considerazione le necessità degli utenti a cui essa si rivolge.
Matteo Maselli
(Università di Macerata)
Il progetto rientra nella ricerca dottorale di Matteo Maselli (Università di Macerata)
Sostenitori accademici del progetto:
The William & Katherine Devers Program in Dante Studies (University of Notre Dame)